BRIGANTI CARBONE E POLENTA (1860 – 1872), MONTI SIMBRUINI – MARSICANI

ALESSANDRO SCAFETTA, Briganti Carbone e Polenta (1860 – 1872) Monti Simbruini – Marsicani, Fabreschi, Subiaco 2017 (cm 17×24), pagine 193, alcune illustrazioni in bn, s.i.p.
Alessandro Scafetta vive a Subiaco. Da oltre 30 anni è impegnato a difesa dei diritti delle persone con disabilità e della Sanità pubblica. Partecipa da sempre ai movimenti contro le guerre e il disarmo unilaterale, la difesa dell’ambiente e l’uguaglianza sociale. Si ritiene un libero pensatore e cittadino del mondo che abbatte i muri e costruisce i ponti, per la libertà di religione. È amante delle ricerche storiche, dagli Equi ai nostri giorni. Ha pubblicato più ricerche sul luogo della vita di s. Chelidonia protettrice di subiaco – oltre a “Storia sublacense” durante l’occupazione nazifascista di subiaco del ‘43-44 – progetto “Simbruina Stagna” per lo sviluppo turistico – saggi storici; sulla fratellanza “Subiaco e Tagliacozzo”, “Sangue e delitti” a Subiaco dopo l’Unità. Collabora inoltre con le riviste “Il Cittadino” di Tivoli e “Aequa”. Le motivazioni sul brigantaggio qui riportate del dopo Unità d’Italia nei Monti Simbruini e Marsicani le ha apprese sin da bambino dai racconti orali degli anziani in particolare dal nonno Ascenzo e dalla madre Vittoria a cui questo lavoro di ricerca viene dedicato.
Il libro, patrocinato dalla Comunità Montana dell’Aniene, è un lavoro impegnativo e appassionante: il brigantaggio, fenomeno esploso nell’Italia meridionale subito dopo l’ Unità, scaturisce dal bisogno di reagire alle regole ferree dell’applicazione delle leggi piemontesi, utilizzate da chi viveva una certa agiatezza e non aveva i problemi che da sempre rivivono nel centro sud.
Le solite storie di sempre quando si pretende rispetto senza sforzarsi di capire i bisogni del più debole. Ci furono molti altri fenomeni che spinsero i cittadini al brigantaggio: li scopriremo nei racconti di questo volume, insieme a tante storie di vita contadina in stretto dialogo con chi viveva alla macchia. Nel volume vengono riportati alla luce episodi accaduti in quegli anni a cavallo delle due frontiere (Italia e Stato Pontificio) a ridosso dei Monti Simbruini. Per quanto riguarda Subiaco l’autore ha attinto a materiale dell’epoca e alla tradizione orale. È su questa ultima fonte che sono basate le “storie di briganti e di tesori”. Si tratta di racconti per alcuni aspetti fantastici (e non solo), tramandati da padre in figlio.
Il lavoro si conclude seguendo i percorsi del brigantaggio nel distretto di Subiaco,
Nei paesi della Marsica (terra d’Abruzzo), fino alle sentenze processuali, agli atti ed i rapporti militari riconducibili ad alcune bande operanti in quei territori (in particolare la “Banda Fontana”, comandata dal calabrese Domenico Fontana, che ha lasciato ricordi al di qua e al di là dell’ex-frontiera). (Luca Verzulli)