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G. Moroni, Dizionario di Erudizione Storico-Ecclesiastica, Venezia, Tipografia Emiliana, 1857, vol. LXXVI alla voce "Tivoli", p. 23-4.

Riofreddo. Comune della diocesi di Tivoli, con territorio tutto montuoso, che produce pricipuamente grano, pascoli e altro, con circa 1200 abitanti. Dice il Corsignani ch'è situato vicino a' Marsi in rigidissimo clima, siccome spiega il suo nome; e Marocco aggiunge che alcuni realmente pretesero che da un rio d'acqua molto fredda fusse così denominato, certo essendo la sua etimologia troppo parlante, ma propriamente non essere in aere e posizione frigida. Soggiunge Calindri, che fra Carsoli e Riofreddo passa un rivolo, ch'è il confine tra il regno di Napoli per questa parte della Marsica e lo stato ecclesiastico, Carsoli trovandosi poco lungi da Roma e dove si giunge con viaggio di un giorno (anche meno). Dice ancora, che ne' monti che lo sovrastano miravansi anticamente profondissimi pozzi, i quali erano stati ordinati dall'imperatore Claudio per isfogatoi dell'acqua del lago di Fucino condotte a Roma. Calindri invece scrive, che ne' detti monti trovansi ancora i due profondissimi crateri o ricettacoli d'acqua, che i locali dicono pozzi, costruiti per uso del famoso acquedotto che dal lago di Fucino recava l'acque a Roma. Si vuole Riofreddo edificato da' monaci sublacensi, prima dell'857, il che notai nel vol. LXX, a p. 276, e nel 1288 trovo un Landolfo Colonna Militem Rivifrigidi e signore di Roviano, descrivendo il quale luogo ne riparlerò. Nelle Memorie Colonnesi del ch. Coppi, ricavo le seguenti notizie sui Colonna baroni di Riofreddo. Il mentovato Landolfo della Colonna nel 1287 era signore generale di Riofreddo e di Roviano, e con atto de' 21 febbraio confermò gli statuti del 2° di tali castelli. Bonifacio IX favorendo i Colonnesi, concesse a vantaggio di altro Landolfo verso il 1401, la diminuzione della metà del dazio sul sale e del focatico nelle terre che possedeva nel territorio di Tivoli, cioè Riofreddo, Monte Agliano, Roviano e Vallinfreda. Nel 1431, tra gl'insorti Colonnesi contro Eugenio IV, il quale esigeva che restituissero alla s. Sede ciò che avevano avuto dal parente Martino V, vi fu Gio. Andrea signore di Riofreddo, il quale cogli altri Colonnesi ai 23 aprile sorpresero porta S.Sebastiano e poi tentarono sollevare i popoli, repressi però dalle milizie pontificie. Continuando essi le ostilità nelle vicinanze di Roma, furono scomunicati e confiscati ne' beni. A'22 settembre il Papa si pacificò co' Colonnesi, ma ebbe corta durata l'accorto. A' 17 febbraio 1432 Antonio Colonna principe di Salerno vendè al magnifico e potente signore Antonio della Colonna, Signore di Riofreddo, i castelli di Ardea e Frascati, e la metà di quello diroccato di Solfatara, pel prezzo di 51.000 fiorini d'oro. Poscia Lodovico della Colonna sposò la sorella di Gio. Andrea di Riofreddo, ed in pegno della dote ebbe il castello di Ardea: ma il signore di Riofreddo per liberarsi dal pagamento della dote, o per istigazione degli Orsini di Tagliacozzo, che desideravano vendicare Paolo Orsini morto nel 1416 per opera di Lodovico, a' 12 ottobre 1436 entrò con tradimento in Ardea, ne sorprese la rocca dove trovavasi il cognato Lodovico e questi uccise. Quanto agli altri luoghi acquistati nel 1432 da' signori di Riofreddo, come Frascati, essi poco dopo li alienarono, onde nel 1465 Frascati apparteneva di nuovo immediatamente alla S.Sede, onde Paolo II ne dispose a favore de' canonici regolari Lateranensi. Indi Riofreddo per investitura di Gregorio XVI del 1621, è marchesato della famiglia del Drago nobile romana, alla quale nel giugno 1832 Gregorio XVI die' il titolo di principe nella persona del marchese Urbano del Drago Biscia Gentile, il cui fratello Luigi ebbe a maggiordomo e poi creo' cardinale: il Papa regnante fece il principe Urbano senatore di Roma, e la sua necrologia si legge nell' Osservatore Romano del 1851 a pag. 833. Il suo solenne funerale lo descrissi nel vol. LXIV p. 46. Fra que' che onorarono la patria, devesi far menzione onorevole di d. Andrea Conti professore di fisico-matematica , ed astronomo nel collegio romano uno de' 40 della societa' italiana delle scienze, autore di molte memorie di astronomia e di matematica , che fanno parte de' così detti Opuscoli astronomici dati in luce dagli astronomi della specola di detto collegio, cioè i professori Calandrelli e Richebach; profondo scienziato, i cui distinti meriti si leggono nell'elogio esistente negli atti dell'encomiata società italiana, e nella biografia pubblicata dal Giornale Arcadico, scritta dal principe d. Baldassare Boncompagno Ludovisi. A' nostri giorni di Riofreddo inoltre fiorì Luigi Fabiani valente pittore, che si distinse negli ornati e nell'esprimere al vero gli animali, e perciò lodai nel vol. L, p. 269: in altre epoche ebbe altri illustri. La chiesa parrocchiale è dedicata a s. Nicola vescovo di Mira detto di Bari.

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