I RUSSI IN VAL D’ANIENE

NICOLA CARIELLO, I russi in val d’Aniene, Arbor Sapientiae, Roma 2018, (cm 14×20), pagine 116, 18 €.
Nicola Cariello (1938), laureato in Giurisprudenza alla “Sapienza” di Roma, si interessa, in particolare, dei rapporti tra Stato e Chiesa nel Medioevo. È autore di alcuni volumi dedicati a tale tema nonché di numerosi articoli per riviste quali Lazio ieri e oggi ed Aequa, di cui è caporedattore. Come appassionato di cultura russa ha anche curato la versione italiana di saggi di autori russi relativi alla storia del diritto ecclesiastico in epoca bizantina. La presenza di personalità russe più o meno celebri, studiosi, artisti, aristocratici, scrittori, nella valle dell’Aniene tra XIX e XX secolo è stata oggetto di articoli che Cariello ha pubblicato nel corso di questi ultimi anni nella rivista Aequa . Quattro anni fa, inoltre, come si legge nella premessa, “in un convegno organizzato dall’associazione sul tema “Passato e presente: aspetti della cultura nelle terre degli Equi” intervenne il socio Mario Giagnori, che lesse una relazione intitolata “Ricordo del regista russo Andrej Tarkovskij a San Gregorio da Sassola” e grazie ad un suo suggerimento Cariello ha così deciso di selezionare e raccogliere in questo opuscolo alcuni degli articoli dedicati ad una serie di personaggi giunti fin sulle sponde dell’Aniene da quella terra lontana. Si tratta, complessivamente, di nove testi contenenti anche scritti inediti appositamente tradotti per la rivista. “Le loro impressioni, i ricordi, le curiosità, gli entusiasmi ed i timori sono rimasti fissati per sempre sulla carta : se ne può ricavare un’immagine molto variegata, che, in fondo, si presenta quasi come uno specchio nel quale si riflette una parte del loro e del nostro passato”. Questa pubblicazione vede la luce nell’anno in cui l’associazione Aequa festeggia il suo ventesimo anno di vita. Ci pare che sia l’occasione giusta per celebrare così tale anniversario e per dimostrare l’universalità della storia della cultura che unisce, al di là delle apparenti distanze di tempo e di spazio, tutti gli esseri umani. (Luca Verzulli)