LA MARTAVELLA. RACCOLTA ILLUSTRATA DI ANTICHE FIABE ABRUZZESI

Michela Di Lanzo – Antonio De Nino, La Martavella. Raccolta illustrata di antiche fiabe abruzzesi, Radici edizioni, Capistrello, 2021, (22×30), pp. 60, ill. col., € 25,00.

L’opera di Antonio De Nino torna a nuova vita con questa antologia delle fiabe abruzzesi raccolte e pubblicate per la prima volta nel 1883 dal grande studioso pratolese, primo e ineguagliato alfiere della cultura immateriale regionale.

La martavella è il termine, ormai desueto, con il quale i pescatori indicavano una specie di retino usato nei laghi o nei fiumi; metaforicamente, con tale strumento sono state “pescate” dal mare magnum della produzione narrativa abruzzese queste piccole perle. Statte zitte, ca’ mo’ te racconte… era l’incipit delle nonne di un tempo; e uno dopo l’altro sfilano, nel libro, nove racconti.

Per convenzione, ad ognuno è dato un titolo; sarà il lettore poi a ritrovare nella sua memoria quella storia che, sicuramente con varianti di luoghi e nomi, un tempo lontano qualcuno gli ha già raccontato.

Una giovinezza eterna e di immutato fascino, quella del racconto popolare, che qui torna a rin novarsi grazie alle immagini –a metà tra surrealismo e fumetto- di Michela Di Lanzo. La giovane artista abruzzese, attraversate le terre e le esperienze formative di Chieti, Urbino e Berlino, crea apparizioni accattivanti, che sospingono la lettura e la arricchiscono.

La purezza del tratto e della colorazione, una (apparente) semplicità frutto di un accurato lavoro di riduzione all’essenziale di linee, forme e colori, cadenzano testi ben disposti, che variano per dimensione e disposizione nella pagina, in un rimando reciproco che coinvolge il lettore e gli fa vivere come un continuum l’esperienza della lettura e quella della visione.

Un volume dalla veste grafica molto curata (a partire dalla qualità della carta, requisito fondamentale per la corretta riproduzione dei disegni) che segna l’esordio – e qui sta, per chi ama il nostro territorio, il valore aggiunto dell’opera – di una casa editrice con sede a Capistrello; sogno risolto di Giancluca Salustri, da anni mestatore culturale e blogger monomaniaco (“Qualche riga d’Abruzzo” è il suo block notes virtuale) che, pur vivendo con una metaforica “valigia di cartone” sempre in mano, non rinnega le sue “Radici”.

Il libro ha ricevuto, durante la seconda metà del 2021, il plauso di decine di platee in tutto l’Abruzzo, con qualche puntata anche oltre confine, a dimostrazione – e forse in questo momento ce n’è bisogno – che l’attenzione verso le culture locali è ancora di là dal venir meno. L’opera si è anche aggiudicato, a fine anno, la XX edizione del Premio “Antonio De Nino”. (Gianfranco Ricci.)