Pittori di frontiera. L’affresco quattro-cinquecentesco tra Lazio e Abruzzo

P. NARDECCHIA

Pittori di frontiera. L’affresco quattro-cinquecentesco tra Lazio e Abruzzo

Casamari 2001, pp. 334, ill. b. n. e col., Edizioni Lumen, s.i.p.

Non poteva avere titolo più azzeccato l’ottimo lavoro della Nardecchia, una storica dell’arte stakanovista nell’indagare cappelle, cone, chiese, monasteri di quest’area equa, e non solo, di “frontiera”. Si spazia da Trevi nel Lazio, a Subiaco e Filettino, da Roviano ad Anticoli, da Pietrasecca a Rocca di Botte; da Orvinio ad Oricola e Marcetelli, da Agosta a Trasacco fino a Sermoneta e Cori. Dopo anni di ricerca meticolosa, vede finalmente la luce un’opera unica per la nostra zona, relativamente alla produzione artistica locale: si a per il periodo storico preso a riferimento (il 1400-1500) e per la valorizzazione e la relativa (definitiva?) attribuzione di molti affreschi e dipinti sparsi in un territorio molto vasto, sia per l’intento riuscito di evidenziare “l’attività di maestranze itineranti di composita formazione, poco note o anonime”, come: Desiderio da Subiaco, Petrus, il Maestro di Farfa, il Maestro di Cori e Jacopo di Arsoli. Il libro, oltre ad interessanti appendici ed a una bibliografia notevole, contiene una pregevole iconografia curata da M. Sciò, con 152 foto in bianco e nero e 35 a colori. “Un volume utile non solo per gli storici dell’arte – come scrive Beranger – ma soprattutto per quanti indagano le architetture religiose minori”.