LA MIA LIVATA

Giorgio Orlandi, La mia Livata, Fabreschi Subiaco 2022 (21×30), pp. 112, numerose ill. b/n e a col., s.i.p.

L’architetto Giorgio Orlandi con il titolo scelto per la sua pubblicazione comunica subito al lettore che il tema di cui si occupa lo riguarda personalmente non solo in quanto cittadino di Subiaco ma anche e soprattutto perché ha vissuto di persona fin dall’inizio la storia di Livata, la “montagna della Capitale”, come avverte nell’introduzione. Dopo la panoramica storica, che parte dai possedimenti benedettini del X secolo per giungere fino ai primi del XX, con le innovazioni tecniche relative allo sport sciistico, l’A. accenna al primo “Gruppo Sciatori Subiaco”, nato nel lontano 1927, quando quella che veniva definita la piccola Svizzera degli Appennini ovvero Livata era priva di ogni impianto logistico, dall’acqua all’elettricità, al telefono e perfino della strada rotabile. Solo nel dopoguerra fu intrapresa una vera e propria opera di costruzione di una stazione sciistica grazie allo sforzo congiunto degli enti pubblici preposti e dei privati decisi ad investire nella nuova promettente realtà. Nel 1956, finalmente, alla presenza di autorità e membri del Governo, venne solennemente inaugurata la stazione sciistica di Monte Livata, proclamata sede della Festa Nazionale della montagna fissata al 6 settembre. Ormai la strada carrabile era quasi ultimata, il Comune studiò una lottizzazione per l’edificazione di ville, alberghi, ristoranti, negozi e luoghi di spettacolo: nel 1959 venne aperto ufficialmente il primo albergo, l’Hotel Italia e, un po’ alla volta, Monte Livata divenne una stazione invernale alla moda, mentre venivano realizzati gli impianti di risalita sui colli della Fascia e della Bandita. I “tempi d’oro” si protraggono fino agli anni 90; personaggi della politica, artisti, attori, musicisti e cantanti, giornalisti, rampolli di famiglie nobili, industriali e perfino il pontefice Giovanni Paolo II conoscono e frequentano Livata. Nell’anno 2000 viene consacrata anche la nuova chiesa intitolata alla SS. Trinità.
Dopo i festeggiamenti dei 40 anni di Monte Livata il flusso turistico per una serie di molteplici cause dovute a mutamenti sociali ed ambientali iniziò a diminuire progressivamente. Ciò non toglie che in seguito, a partire dal 2010, si sia assistito ad una ripresa del turismo, agevolata anche da nuove iniziative che hanno creato motivi di attrazione per gli amanti della montagna.
La pubblicazione di Giorgio Orlandi è preceduta dalle presentazioni del Presidente della Banca Centro Lazio Amelio Lulli, dal Sindaco di Subiaco Domenico Petrini e dall’illustre sublacense Gina Lollobrigida. In appendice seguono “Livata nella stampa”, “Livata in cartolina” e “Fauna e flora di Livata”, che concludono degnamente un’opera che offre al lettore un quadro completo dell’argomento affrontato. Infine, numerosissime illustrazioni in bianco e nero e a colori, molte delle quali di sapore storico, documentano anche visivamente questa storia che meritava di essere raccontata (NiCa).