L’abate Egidio Gavazzi. Da ingegnere a monaco sulle vette di Dio

MARIA PIA GIUDICI. L’abate Egidio Gavazzi. Da ingegnere a monaco sulle vette di Dio
prefazione di dom Mauro Meacci, Ed. Paoline, pp.103, € 10,00.

Il libro è stato presentato nella Biblioteca Comunale dall’attuale abate dom Mauro Meacci e dal consigliere – delegato alla Cultura del Comune di Subiaco – dott.ssa Veronica Micozzi. Dopo un cenno sulla vita e gli studi a Milano – in quella straordinaria famiglia, con la nonna Anna Kuliscioff, Andrea Costa, Filippo Turati e soprattutto la mamma, Andreina Costa Gavazzi -, l’Autrice descrive la sua esperienza nella Casa di Preghiera di S. Biagio. A Subiaco suor Maria Pia Giudici trovò nell’abate Gavazzi, formatosi nel Monastero di Parma, un sensibile testimone di fede. Una espressione tipica del p. abate era: «Impara a dire: Gesù mi fido di Te». Nella Baita Santa Maria, e poi nella Casa di Preghiera S. Biagio, cominciò l’avventura di amore alla parola e la preghiera di un gruppo di suore salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice. Il temperamento naturale dell’abate Gavazzi, per sua ammissione, lo portava a essere ipercritico. Per nove anni ha esercitato intelligenza e cuore per addolcire il suo carattere, insieme con la preghiera, fino ad acquistare e manifestare il dono della benevolenza per tutti. L’eminente liturgista abate Emanuele Caronti accompagnò il giovane monaco Egidio Gavazzi a Parma, dove divenne maestro dei novizi, e poi a Subiaco, coadiutore dell’abate Lorenzo Salvi. Qui intuì l’importanza di Nomadelfia. Fu apprezzato e a sua volta stimò molto mons. Montini, il futuro papa Paolo VI. Prese parte al Concilio Vaticano II e considerò questo una speciale grazia. Ebbe moltissimi contatti epistolari, anche come padre spirituale. L’abate Andreotti cominciò a scrivere una sua biografia, ma non ebbe il tempo di terminare il lavoro. Questo libro è un ricordo e un omaggio al monaco e all’abate, non una biografia sistematica, per la quale si deve ancora raccogliere la vasta documentazione. (G. Cicolini)