Valla a capì la vita se cche mistéro

ACHILLE PANNUNZI. Valla a capì la vita se cche mistéro
Memorie Sublacensi, 2011 Subiaco.

Rivivono nel volumetto l’arguzia, la filosofia di vita, l’umorismo, la sensibilità e le considerazioni sull’esistenza umana di Achille Pannunzi, il poeta/scrittore dialettale di Subiaco, scomparso nel 2007. La pubblicazione, resa possibile dall’intervento dell’Assessorato comunale alla Cultura, è la trascrizione del manoscritto rinvenuto da Caterina e Gioia Pannunzi «tra le disordinate carte di nostro padre, sicuramente incompleto ma dal quale emerge chiaramente il suo carattere». «Campusantu… Ju giorno fischjanu i mérli e la notte bufi e ciuétte co gli occhi de foco reschjaranu j’avégli». Inizia così il manoscritto in dialetto di Subiaco di Pannunzi, dedicato alle sue visite al cimitero di Subiaco. Persone conosciute soprattutto attraverso i quasi sempre appropriati soprannomi, vecchie foto, storie indimenticabili, legami di parentela, ma anche antiche abitudini locali: sono tutte immagini che trovano spazio nel volumetto, guidando il lettore in un susseguirsi di situazioni, che attraverso il saggio uso della formula in vernacolo rappresentano la memoria storica della “sua” Subiaco: il grande amore di Achille, insieme a quello per la famiglia. (F. Lollobrigida)